Il canto gregoriano è per la musica sacra quello che la luce è per gli alberi (Solange Corbin)
Nel primo corso si intende offrire un’introduzione generale ai vari aspetti che interessano il canto gregoriano; in particolare si parlerà di fonti liturgico-musicali e delle notazioni sangallese e lorenese. Il canto gregoriano è legato indissolubilmente alla Parola, quindi sarà importante comprendere la natura della parola latina, la sua pronuncia, i suoi accenti, il ritmo delle sue sillabe, il suo legame con le note e il significato di articolazione. Dopo aver spiegato il ruolo e il ritmo della parola, nella costante lettura delle forme liturgico-musicali della Messa e dell’Ufficio si inizieranno i corsisti allo stile melodico-verbale del legato. Il repertorio sarà analizzato alla luce delle antiche notazioni riportate nel Graduale Triplex e Graduale Novum e verranno spiegati i segni neumatici fino alla metà del tableau di dom Eugene Cardine. Per ogni singolo segno verrà messo in evidenza il significato melodico, ritmico, modale e interpretativo in vari contesti.
Testo consigliato e utile: Graduale Triplex
Nel secondo corso, in continuità con quanto appreso lo scorso anno, si procederà con lo studio della notazione neumatica sangallese, con riferimenti alla notazione metense e anche ad altre notazioni significative. Si studieranno i neumi sviluppati, neumi all’unisono e i neumi con segni di conduzione. Si parlerà ampiamente del fenomeno della liquescenza gregoriana: la complessità fonetica, le ragioni melodiche e le conseguenze estetiche. La metodologia di lavoro proporrà: lo studio della paleografia, l’analisi del significato ritmico e agogico, in funzione al testo, alla melodia, alla struttura architettonica della composizione gregoriana, al genere liturgico-musicale; la comparazione sinottica delle formule, l’esemplificazione cantata dei diversi casi. Inoltre saranno proposti diversi atelier pratici sullo studio della paleografia gregoriana, la tecnica delle retroversioni, la prassi della direzione gregoriana, le audizioni comparate.
Testo consigliato e utile: Graduale Triplex
Testo consigliato e utile: Graduale Triplex
Introduzione allo studio comparato dei repertori liturgici medioevali
Le peculiarità dei principali repertori liturgici presenti in Italia (beneventano, romano antico, ambrosiano, gregoriano) emergono dalle singole tradizioni testuali e melodiche messe a confronto. Il corso sarà l’occasione per studiare singoli pezzi in un approccio interdisciplinare quale preparazione all'esecuzione vocale, l'unica “edizione” adeguata a presentare la realtà musicale.
Il soffio della mia vita io lo renderò a te come canto della mia vita
Attraverso un approccio corporeo e di ascolto, si vuol accompagnare i corsisti verso la percezione di sé, della propria voce e del suono, in una visione dettata dalla fisiologia umana. Perché il segno diventi canto e il canto parola orante.
Musica come linguaggio del rito?
Il titolo del corso di liturgia quest'anno nasce da una domanda provocatoria e fondamentale: in quale misura la musica può essere considerata un linguaggio e specificatamente linguaggio del rito? Il punto di partenza è la nota affermazione di Romano Guardini sulla liturgia come gioco, sottolineandone l'aspetto peculiare della sua natura non funzionale, non finalizzata ad alcun determinato scopo, quasi che possa essere paragonata in questo senso all'inutilità dell'azione ludica. Da qui inizia un percorso che, in continuità con gli anni precedenti, tenta di passare in rassegna quali «figure» possono realizzarsi dall'incontro connaturale di musica e liturgia con uno specifico affondo nell'universo del canto.