Il 2023 è l’anno in cui si celebra il 150° anniversario dalla nascita del maestro Augusto Cesare Seghizzi, che nacque a Buie d’Istria il 19 gennaio 1873; figlio d’arte iniziò a studiare pianoforte fin dalla tenera età seguito e aiutato dal padre, maestro di banda e organista.
Dopo essersi trasferito a Gorizia con la famiglia, ben presto mise in luce le sue spiccate doti musicali diventando collaboratore pianistico e poi solista a numerosi spettacoli nel Teatro di Società e presso i vari sodalizi cittadini. Nel 1894 vinse il concorso di canzoni popolari Più in là! e No puès plui sta cussì, subito dopo fu assunto come organista e maestro di canto nella chiesa di S. Ignazio e poi in quella dei Santi Vito e Modesto in Borgo Piazzutta. Il suo nuovo ruolo gli consentì di studiare la musica sacra avvicinandosi alla Società di S. Cecilia, attiva a Gorizia fin dal 1883, che sosteneva il ripristino dell’antico canto secondo i dettami ratisbonesi. Dall’assimilazione di quei principi, innestati sul modello di Lorenzo Perosi, compose nel 1900 l’oratorio La crocifissione di Cristo, in cui riuscì a fondere elementi di provenienza eterogenea. Compose inni occasionali per la vita sociale cittadina, nel 1902 venne nominato organista della metropolitana, insegnava canto nei circoli ricreativi, alle scuole femminili, alla Civica scuola di musica. Sposatosi con Palmira Pizzioli, ebbe due figli, Natale e Cecilia (1908-2019) che ha seguito le orme del padre.
Seghizzi cominciò a scrivere su testi in lingua friulana (Al ciant dal Friul di Ugo Pellis) e bozzetti teatrali, si legò di proficua amicizia a Rodolfo Lipizer, Ervino Pocar e Biagio Marin, che avrebbe ritrovato come collega all’Istituto magistrale e del quale avrebbe musicato diverse liriche.
Nel 1915 fu internato nel campo profughi stiriano di Wagna dove organizzò e diresse un’attività musicale interna; si esibì a Graz e Vienna con coro e orchestra, per i quali scrisse il Canto di Wagna, il bozzetto Cuore di bimbe e l’operetta Lupina. Tornato a Gorizia riprese le attività del passato e dal 1920 diresse anche la neonata corale del Club alpino italiano che, in seguito al distacco dal CAI, divenne “Corale Alpina Goriziana”. Dal 1925 si dedicò alla rivitalizzazione delle villotte, soprattutto sui versi del poeta dialettale cormonese Tite di Sandri, al secolo Giuseppe Collodi.
Dopo la scomparsa di Augusto Seghizzi, avvenuta nel 1933, il coro prenderà il suo nome per onorarne la memoria, diventando così “Corale Seghizzi”. Dopo un breve periodo di interruzione dell’attività, causato dallo scoppio della seconda guerra mondiale, il 31 ottobre del 1945 verrà ufficialmente autorizzata la ricostituzione della “Corale goriziana Cesare Augusto Seghizzi”. Nel 1962, su iniziativa di alcuni coristi fu organizzata la prima edizione del Concorso Seghizzi, che nel 1963 assumerà un carattere internazionale affermandosi nelle ormai 60 edizioni come uno dei migliori concorsi, sia per qualità che per varietà di partecipanti, con la presenza di oltre 1500 complessi provenienti da ogni parte del mondo.